Vivere il tempo dell’attesa

Tre figure riempiono il tempo dell’attesa: Isaia, Giovanni Battista e Maria. Speranza, testimonianza e disponibilità ci guidano a vivere l’attesa del Natale.

Isaia, il profeta della speranza

Per una tradizione antichissima ed universale le pagine più significative del libro di Isaia sono proclamate durante l’Avvento, perché in lui, più che negli altri profeti, si trova un’eco della grande speranza che ha confortato il popolo eletto durante i secoli duri e decisivi della sua storia con Dio.

Gli annunci di Isaia rincuorano il popolo oppresso da molti nemici e nella schiavitù di Babilonia rinfrancano dallo sconforto.Le sue parole costituiscono un annuncio di speranza perenne per gli uomini di tutti i tempi.

E sono speranza per noi, annunciatori gioiosi ed appassionati della salvezza che solo Dio può donare, impegnati a vivere in un mondo che non si accorge dei luminosi segnali della presenza di Dio che era, che è e che viene.

Giovanni, battezzatore e testimone

La seconda figura è quella, statuaria e potente, dell’ultimo profeta dell’Antico Testamento, il battezzatore che urla nel deserto. Egli è scelto da Gesù per essere quel testimone scomodo che mette in crisi le sicurezze di ognuno, ma che indica anche strade concrete di vita nuova e di sincerità.

Più che le sue parole che pure sono forti e chiare, il suo stile di vita e la sua morte ingiusta sono una testimonianza concreta della centralità di Gesù e la certezza che nulla può mettere a tacere il grido della giustizia e l’invito a cambiare, a convertirsi e a vivere una vita nuova.

Per noi, testimoni con la parola e, soprattutto, con la vita, Giovanni resta la fiaccola che arde e risplende e chiede di non restare nascosti.

Maria, l’immacolata

La risposta generosa di Maria crea lo spazio nel mondo perché Gesù trovi casa. La sua disponibilità ci ammaestri perché il suo Figlio entri e rimanga nelle nostre case.

A tutti voi i migliori auguri di un santo e gioioso Natale.

Rossi Valter