La prima volta di Gesù al Tempio

La catechista Luisa alla presa con il suo gruppo di ragazzi. Si parla di un Gesù della loro stessa età e sembrerebbe facile affrontare questo argomento. Ma non è detto che sia così…

Un quadro d’altri tempi

«Che ci fa un bambino dagli occhi azzurri in un mercato arabo?», esordisce Tony, che è già stato in Terrasanta. E Filippo: «Quello al centro assomiglia a Terence Hill, ma da giovane!». Risata generale.

Enrica, visto il contesto, immagina sia una scena della Bibbia. Ma non le dice nulla una famiglia che compra… «Cosa? Dei dischi di… pane?». Ci vuole proprio un aiutino. «Non siamo al mercato, ma dentro al Tempio di Gerusalemme», chiarisce Luisa.

«Ah…» ─ ad Aurora si accende la lampadina – «Allora quel bambino è Gesù!». Vero.

«E quei due sono Maria e Giuseppe», aggiunge Margherita.

«E Terence Hill è il panettiere», conclude Filippo.

Vuole conoscere qualcosa di più su Dio

«Vi ricordate cos’è successo a Gesù?», insiste Luisa.

«Sì, si è perso». I ricordi di Andrea sono un po’ confusi. «No, l’ha fatto apposta», lo corregge Veronica. «Mi sa che l’ha fatta grossa. Si vede che ha la faccia da furbetto», nota Enrica.

Luisa raccoglie le idee: Gesù si è fermato nel Tempio. Ma perché?

«Lui che era super intelligente, voleva interrogarli tutti». Beppe ne è convinto.

«Sì, il Vangelo dice che si è fermato a parlare con i maestri. Voleva sapere di più sulla sua religione. E faceva domande molto intelligenti». Luisa fa capire che Beppe non ha tutti i torti. «Però i suoi genitori erano molto preoccupati, visto che lo cercavano da tre giorni».

Genitori, che fatica!

«Se capitasse a me, mia madre morirebbe d’infarto», commenta Antonella.

«E la mia non mi lascerebbe più uscire per un anno!», aggiunge Tony.

«Però un po’ è stata colpa loro», giustifica Enrica. «Non si sono accorti di averlo perso di vista?».

Luisa spiega che all’epoca quell’età coincideva con la maggiore età; gli abitanti di Nazaret erano a Gerusalemme per la Pasqua, e Gesù poteva stare con loro o coi parenti. Stupisce di più la giustificazione di Gesù: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Una frase che i suoi genitori non capiscono.

«Neanche noi. Suo papà era lì davanti!», commenta Luca.

Dio al primo posto

«Forse sta parlando di Dio…». Veronica ha colto nel segno.

«Allora è questo il significato del racconto: Gesù, già a dodici anni, ha le idee chiare. Dio sarà sempre più importante di tutto», sintetizza Luisa.

«Anche dei suoi genitori?», si stupisce Antonella.

«Sì. E non sarà facile, anche per loro. Il Vangelo ci dice che Maria ha dovuto meditare a lungo per capirlo. Ma è normale: un giorno i genitori ci lasceranno liberi di trovare la nostra strada».

«A me qualche volta le loro idee stanno già strette», riflette Tony.

«I genitori sono il dono di Dio più grande e più bello per aprirci alla vita. Sarà sempre importante ascoltarli. Ma saranno orgogliosi di noi quando sapremo camminare da soli, verso le mete che abbiamo scelto, magari proprio sul loro esempio. Se Gesù ha scelto Dio, lo deve anche ai loro insegnamenti. E quante persone hanno avuto una vita migliore, proprio grazie a tutti e tre!».

PIERFORTUNATO RAIMONDO

 

PER L’APPROFONDIMENTO

□ Quanto conta l’educazione, in particolare quella religiosa, nelle scelte dei ragazzi d’oggi? Quanto è importante il «primo annuncio» per rinverdire il cristianesimo?

□ Gesù «ascolta e interroga» i maestri. Come far riscoprire ai ragazzi il gusto dell’apprendimento, la capacità di meravigliarsi, il senso religioso delle cose?

□ Le cose di Dio sono le più importanti della vita. Ne siamo convinti? Riusciamo a trasmetterlo con credibilità?

 

FOTO: Los Angeles. Un ragazzo ebreo dei nostri giorni nel giorno del Bar Mitzvah.