Perdono e amore: è questo il Giubileo
L’amore ci ha messi al mondo, il perdono ci fa rinascere. Dobbiamo imparare a vivere insieme, accettarci, perdonarci.
Il perdono, un atto che rende liberi
Chiara Giaccardi, docente di sociologia e antropologia dei media dell’Università di Milano, il 25 maggio scorso ha lasciato per la Rai «Il pensiero del giorno». Ha detto: «Poco ama chi poco è stato perdonato. Così dice Gesù a chi lo rimprovera di lasciare che una donna ─ peccatrice per di più ─ gli asciughi i piedi bagnati di lacrime con i propri capelli». E si è chiesta: «Ma cos’è il perdono? Non certo una sanatoria, una mano di vernice su un muro imbrattato». Ma è «un atto di grande libertà, libertà dalla trappola della reazione, della vendetta, della durezza che prima di tutto indurisce chi la pratica».
Senza perdono non può esserci legame
«Senza perdono non può esserci legame», così ha aggiunto, perché «nel rapporto con l’altro incomprensioni e anche ferite sono inevitabili. Due strade allora: scegliere l’io e rinunciare al legame o scegliere il noi e perdonare. Un movimento eccedente che introduce novità, che dice che una realtà diversa è sempre possibile». E ancora: «Non c’è legame senza perdono… L’amore ci ha messi al mondo, il perdono ci fa rinascere… In questo movimento il perdono fa rinascere chi lo concede e chi lo riceve».
Chiara Giaccardi ha concluso ricordando ciò che raccomanda papa Francesco parlando del perdono: «Non dobbiamo stancarci di chiederlo. Perché Dio non si stanca mai di perdonare. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia».
Amare «la gente» non è facile
Nella stessa rubrica il giorno dopo, il 26 maggio, è intervenuta la giornalista Nicoletta Tiliacos, che si è introdotta citando Linus, il famoso personaggio di Charles Schulz. Linus, in una delle battute più famose, dice: «Io amo l’umanità, è la gente che non sopporto». E ha commentato: «Si ride per l’apparente paradosso, ma poi si deve riconoscere che in quel paradosso c’è molta verità. Umanità è l’idea di una appartenenza comune; umanità è il richiamo al succedersi delle generazioni e alla condivisione di un unico destino. Idee nobili… ma che possono essere molto astratte e tutto sommato molto comode». Ha proseguito dicendo che la gente invece: «è quella che incontriamo uscendo di casa, sull’autobus… che condivide, sia pure momentaneamente, il nostro stesso spazio vitale, nel bene e nel male». Dalla gente, ha aggiunto, «sentiamo di doverci spesso difendere». E ha concluso: «Far coincidere nella percezione l’umanità e la gente è un esercizio difficile e a volte proprio non riesce, ma vale sempre la pena di provarci».
Un Giubileo che coinvolge tutti
Due interventi pubblici che arrivano al cuore del «Giubileo della Misericordia», che comincia l’8 dicembre. «In mille forme di perdono e d’amor rinascerai», dice un verso di Ada Negri citato da Chiara Giaccardi. Amore e perdono che possono render vero questo Giubileo. Un Giubileo che le considerazioni della Giaccardi e della Tiliacos ci assicurano che potrebbe coinvolgere tutti.
UMBERTO DE VANNA