Focus novembre 2025
Focus
Giuseppe Ruta – Paulo Stippe Schmitt
Un nuovo modo di fare catechesi
In tutti i sensi
Abbiamo intervistato i curatori di un nuovo volume della Elledici, frutto di un seminario universitario dell’Istituto di Catechetica (ICa – Facoltà di Scienze dell’Educazione) di Roma. Con loro riflettiamo sull’importanza di una catechesi che non si limiti a dei contenuti nozionistici e intellettuali, ma che coinvolga la persona nella sua totalità. Sono Giuseppe Ruta (R.), salesiano, ordinario di Catechetica e Direttore dell’ICa, dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) e Paulo Stippe Schmitt (S.), presbitero dell’Arcidiocesi di Florianópolis (Brasile) e dottorando in Scienze dell’Educazione presso l’UPS.
Come è nata questa riflessione e questo testo?
- È frutto di collaborazione tra docenti e studenti dell’UPS di Roma, risultato di un laboratorio interdisciplinare in seno al curriculo di catechetica. Il Direttorio per la catechesi del 2020 ha offerto una sensibilità nuova, rispetto al passato, sull’argomento di questo volume, che fa seguito a Catechesi. Soggetti, età e condizioni di vita (Elledici, 2024: cf. intervista in «Dossier Catechista» aprile, 2024, 6-9).
Così afferma il Direttorio: «L’incontro con Cristo coinvolge la persona nella sua totalità: cuore, mente, sensi. Non riguarda solo la mente, ma anche il corpo e soprattutto il cuore. In questo senso, la catechesi, che aiuta l’interiorizzazione della fede e, con ciò, dà un apporto insostituibile per l’incontro con Cristo, non è da sola nel favorire il perseguimento di questa finalità. A questo concorre con le altre dimensioni della vita di fede: nell’esperienza liturgico-sacramentale, nelle relazioni affettive, nella vita comunitaria e nel servizio ai fratelli avviene, infatti, qualcosa di essenziale per la nascita dell’uomo nuovo (cf. Ef 4,24) e per la trasformazione spirituale personale (cf. Rm 12,2)». (DC 76)
Non potevamo non rispondere a questo invito con la nostra riflessione ed esperienza.