Aprile 2024

Non è mai troppa, la gioia

Vivere in pienezza il tempo pasquale, il tempo della gioia e dell’Alleluja, è tanto importante quanto il kerygma, è il cuore stesso del nostro annuncio, il primo e il più importante.

Il kerygma.  Se ne sente spesso parlare, di catechesi kerygmatica, di annuncio kerigmatico… anche se non sempre sappiamo tradurre in italiano questa strana parola. Letteralmente significa: “gridare” o “proclamare”, è il verbo del banditore, che cerca di alzare al massimo il valore di ciò che propone, al grido di «Chi offre di più?».
Cosa possiamo offrire di più che il Cristo risorto, vincitore della morte e del male, che ha rovesciato la pietra del sepolcro, ha effuso lo Spirito, ha donato la pace, ha riportato la gioia! Quale altro annuncio può dare più gioia?

Così scriveva don Franco Delpiano, sacerdote salesiano, morto a 42 anni di leucemia, inviando un saluto e un augurio ai suoi giovani a pochi giorni dalla sua morte:

«Se nonostante tutto siamo ottimisti,
è perché Cristo è risorto.
Se spero in un mondo migliore
è perché Cristo è risorto!
Se non mi spavento di me stesso
è perché Cristo è risorto!
Immersi nella sua morte e Risurrezione,
risorgiamo ogni giorno.
Un augurio a voi:
sentite Cristo risorto
anche per ognuno di voi
e per tutti i vostri cari».

Così sia per ognuno di noi, che il Signore invia per essere testimoni del Risorto, il Dio della gioia che nasce da un cuore pieno di fede, di speranza e d’amore.

 

VALTER ROSSI