Ottobre 2022

Un navigatore sicuro

Abbiamo bisogno di percorrere strade sicure che ci aiutino a giungere alla meta. Il Direttorio per la catechesi è di grande aiuto, ma bisogna cercare di conoscerlo.

Come il navigatore

Vi è mai capitato di non sapere una strada, scrivere l’indirizzo sul navigatore e non pensarci più?

Alcuni mettono il navigatore anche per strade molto conosciute, perché “lui” è aggiornato anche su traffico, incidenti, autovelox… A ben pensarci è impressionante; ci sei tu, la tua macchina e il tuo navigatore che dall’alto ti prende per mano e ti accompagna ovunque, preciso e non invadente. Se sbagli strada, non si fa tanti problemi, ricalcola e trova un altro modo per farti arrivare. Altri invece “non si fidano”, perché loro la strada la sanno già”, ripetono sempre la stessa che conoscono e non vogliono che nessuno guardi dove vanno. Il navigatore è un po’ simbolo della vita di molti, e per questo, anche della catechesi che della vita fa parte.

Il nuovo Direttorio per la catechesi è un po’ come un navigatore ben aggiornato, ma non tutti si sono accorti che c’è, che è molto utile e che aiuta davvero la nostra missione.

Un percorso sicuro

Per questo, da questo numero in poi, iniziamo un nuovo ciclo di articoli dedicato all’approfondimento del Direttorio per la catechesi, nuovo anche se datato 2020, ma che ci accompagnerà per i prossimi anni (il precedente è uscito 25 anni fa, ma adesso i tempi cambiano più velocemente). È un testo che, come tutti, ha dei limiti, ma che offre anche molte opportunità di crescita nell’attività catechistica e di formazione alla vita cristiana.

Il Kerigma, questo sconosciuto…

In questo mese ci dedichiamo proprio al Kerigma, all’annuncio primo e più importante, che sempre come nuovo ritorna. È il lieto messaggio che porta gioia e serenità nelle difficoltà della vita; è l’esperienza dell’amore di Dio per noi. Abbiamo bisogno di ripartire con entusiasmo, positività, freschezza. Il suo segreto sono i momenti di liturgia, preghiera, comunità, carità, coltivati sfrondando inutili parole e orpelli, ma andando al cuore dell’essenziale: Dio è qui con e per noi, perché ci ama e dona per noi la sua vita. Altri temi seguiranno, senza mai dimenticare questo.

VALTER ROSSI

Settembre 2022

Nuovi di nuovo

Chiediamo sempre di tirar fuori la fantasia e la voglia di rinnovarsi e non potevamo essere testimoni di rinnovamento. Eccovi Dossier Catechista con un vestito nuovo scintillante e contenuti più rinnovati che mai.

Una veste grafica ridisegnata

Speriamo che vi piaccia la nuova ideazione grafica, che cerca di uniformare un po’ i colori e che si presenta più slanciata. Dopo qualche anno, la precedente ci sembrava ormai vecchiotta e ci siamo divertiti a migliorarla. Lo sappiamo, il Vangelo non è un fatto estetico, ma un po’ di eleganza non guasta mai. Speriamo che i nostri cambiamenti piacciano anche a voi, e vi preghiamo di scriverci le vostre osservazioni. Sono sempre molto utili e gradite.

Contenuti vecchi e nuovi

Per essere sinceri, di vecchio non c’è nulla. Sia per la prima parte più formativa e dedicata all’aggiornamento costante del gruppo dei catechisti, sia pe le schede pratiche, cerchiamo di essere sempre all’avanguardia degli studi e delle riflessioni.
Ma diciamo che il focus sempre presente e una serie di interviste o approfondimenti rimangono il nucleo tematico principale per la prima parte della rivista. Si aggiungono la riflessione sul mondo digitale, una preghiera, degli spunti tratti da san Francesco di sales, una celebrazione che ci accompagnerà ogni mese, e la nuova versione per l’animazione delle messe domenicali e festive, che cercherà di non lasciare domeniche “scoperte”.

E per quanto riguarda la seconda parte, alle praticissime schede, ormai ricche di suggerimenti anche per le famiglie, si aggiungono alcune schede riassuntive per “unità tematiche”, incominciando con la Chiesa.

Un anno insieme

L’inserto semiserio ci aiuterà a far ripartire questo nuovo anno catechistico con lo sguardo giusto.
Sarete invitati a fare un giro nei vostri ambienti, quelli dove si svolge il catechismo (lo so, dovremmo dire gli incontri di catechesi – ma leggete l’inserto e capirete), per mettere sotto la lente di ingrandimento tutto ciò che c’è dentro. Non vogliamo mettere solo in luce dei difetti o prendere in giro nessuno, tantomeno chi continua tra le fatiche a portare avanti il catechismo tra mille difficolta, ma vi stimoliamo a fare una revisione completa dei vostri locali e a rimboccarsi le maniche per ripartire alla grande con un nuovo anno ricco di gioia e di soddisfazioni pastorali con il Signore Gesù.

VALTER ROSSI

Focus settembre 2022

L’editoriale di settembre 2022: Un approfondimento del Direttorio per la catechesi dell’esperto don Cesare Bissoli.

Le vostre lettere – maggio 2022

a cura di Elvira Bianco

Giovani

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Il catechista Nico di Casoni (Vicenza) ci ha scritto: «Se qualche ragazzo, dopo aver celebrato la Cresima, chiedesse di fare l’aiuto catechista, che risposta dareste?». Abbiamo girato la domanda ai catechisti. Ecco una selezione delle loro risposte. Come si vede, in gran parte sono favorevoli.

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Focus maggio 2022

Don Michele Roselli

È arrivato il momento di lasciarci alle spalle qualcosa

Basta catechismo, è ora di catechesi

Dove stiamo andando? Verso quale catechesi? Verso quale figura di catechista? Con onestà, dobbiamo ammettere che non vediamo chiaramente il futuro. Sappiamo con certezza – e non è poco! – ciò che vorremmo lasciarci alle spalle: una catechesi quasi esclusivamente rivolta ai bambini e in vista dei sacramenti, delegata a catechisti, o meglio, a catechiste, spesso lasciate sole a gestire la complessità dell’annuncio, in un contesto socio-culturale sempre più secolarizzato e pluralista.

 

Qualche premessa
In questo articolo non intendo entrare in questioni teoriche sul ministero del catechista né tracciare un quadro teorico esaustivo delle questioni dibattute. La teoria, infatti, è sufficientemente definita. Mi propongo invece un approccio pratico, un’effettiva declinazione concreta di questi temi.
Il lavoro riflessivo degli ultimi decenni ha contribuito ad una certa lucidità sul ministero del catechista. Talvolta però, si ha come l’impressione che il profilo del catechista sia così esigente e richieda un tale livello di competenze da farlo sembrare un “esperto della spaccata”.
Senza sminuire il valore delle indicazioni magisteriali o negare la necessità di certe qualità e competenze del catechista, vorrei invertire il punto di partenza della riflessione e prendere l’avvio da ciò che avviene nelle pratiche. Mi propongo di dire qualcosa sul ministero dei catechisti osservando, per così dire, la catechesi come “dal di dentro” e i catechisti “mentre agiscono”. Quest’approccio permette di ragionare non secondo una logica organizzativa e di applicazione di un modello ideale sul reale, ma secondo una logica spirituale, di discernimento e di scoperta delle tracce di Dio dentro la vita. Naturalmente, per non restare prigionieri del “ciò che si si riesce a fare”, vorrei mettere in dialogo la voce della pratica con quella della riflessione teologica e pastorale.

Una riflessione in tre passi

Innanzitutto tratteggio la fotografia dei “catechisti in pratica”, poi presento alcuni criteri per interpretarla, ed infine indico alcune trasformazioni da incoraggiare per un esercizio del ministero di catechista in un senso più evangelico ed all’altezza del contesto attuale.

 

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Maggio 2022

Il valore e la forza della vostra testimonianza

La conclusione di un anno catechistico sembra sempre troppo rapida, ci sembra di non aver fatto abbastanza, di avere ancora bisogno di tempo. Ma la logica non è di pensare che sia la fine, ma una tappa che non ha soluzioni di continuità.

Alla fine non è così male
Come sempre, la nostra rivista cerca di portare una ventata di ottimismo. Siamo così: inguaribili ottimisti capaci di guardare solo al bello che c’è. Fate come noi, non preoccupatevi se il tempo non ci ha aiutato, gli stop e le paure hanno impedito di arrivare “alla fine del programma”, se i ragazzi non sono preparati. Quelle sono cose da insegnanti e noi non siamo insegnanti ma testimoni che è bello essere amici di Gesù, vivere in sua compagnia, amare come ci ha insegnato. E questo lo abbiamo fatto di sicuro, con la vicinanza, il sorriso che fuoriusciva dalle mascherine, tanti sforzi che hanno attraversato i cellulari e soprattutto tanta preghiera.

Stanchezza? Forse
Certo anche quest’anno non è stato semplice arrivare a dei risultati concreti. Progettare per poi trovarsi a dover cambiare tutto; aspettare nell’incertezza e poi restare a guardare, vivere in stato di emergenza con la consapevolezza che l’emergenza è anche a livello di fede, di partecipazione, di comunità. La conclusione dell’anno è sempre tempo di revisione, ma il pessimismo non deve vincere.
Per fortuna, nostro Signore (il più ottimista di tutti) non è uno preoccupato dei risultati, ma dell’impegno, e userà le stesse parole, come ha fatto nella parabola dei talenti, con tutti i servitori che si sono impegnati al massimo, sia che restituiscano cinque o che ne riportino dieci.

Verso nuovi traguardi
Vi presento con soddisfazione il bell’articolo di Michele Roselli, direttore dell’ufficio per la Pastorale Catechistica della diocesi di Torino e insegnante di Catechetica, che non cerca di addolcire o ridurre la complessità dei problemi, ma traccia percorsi concreti e attuabili per rinnovare la figura dei catechisti, vero fulcro di ogni cammino di educazione cristiana. Una buona sintesi anche del cammino che stiamo percorrendo e una ulteriore iniezione di entusiasmo e di non idilliaca positività.
E a tutti voi, nostri fedeli abbonati, va il mio più vivo ringraziamento per tutto ciò che fate e che siete, con l’augurio di una buona fine d’annata catechistica e l’augurio che vi godiate serenamente il tempo dell’estate… per poi rivederci e camminare insieme con Dossier Catechista.

VALTER ROSSI

Le vostre lettere – aprile 2022

La bellezza di trovarsi insieme a Messa

«Vorremmo rispondere alla nostra collega Maria di Savona (cf Dossier Catechista novembre 2021), che lamenta l’assenza dei bambini alla celebrazione Eucaristica della domenica, una situazione purtroppo abbastanza comune. Quest’anno abbiamo provato ad agevolare la partecipazione dei bambini alla Messa facendo il catechismo la domenica mattina. Dobbiamo dire che sta funzionando. Unica cosa negativa è che il tempo a disposizione è un po’ meno rispetto all’incontro pomeridiano… ma a vantaggio di un clima di coesione maggiore. Entrare in chiesa tutti insieme per la Messa ci dà tanta gioia.

Le catechiste della parrocchia Cristo Re (Matera)

Quale livello di disponibilità

Ho chiesto di dividere il mio gruppo di 24 ragazzi in due gruppi. E mi sono resa disponibile per due pomeriggi a settimana e non si può immaginare la difficoltà con i ragazzi e i genitori nel decidere chi deve partecipare al lunedì e chi al venerdì: sembrava che non potessero vivere separati, mentre non capiscono che non posso farcela a gestire un gruppo tanto vivace. Cerco di preparami con una grande carica e quando torno mi sento come un vuoto da gettare nella differenziata. Ma penso che Dio ci chiami in modi diversi a testimoniare la nostra fede e che in certe occasioni ci metta alla prova per verificare il nostro livello di disponibilità.

Stefania, Sorbara (Modena)

 

Un sorriso dalle due catechiste Giulia e Stefana (Vedi: «I nostri incontri nel tempo della pandemia»).

I nostri incontri nel tempo della pandemia

Siamo della piccola parrocchia San Bartolomeo di Vallecalda, Savignone, in provincia di Genova e lo scorso anno catechistico, a causa del Covid, abbiamo iniziato il catechismo tardi, all’Avvento, ma con un chiaro obiettivo: mettere al centro l’esperienza della Messa domenicale, da vivere possibilmente con i genitori.
Abbiamo scelto la modalità del gruppo unico, perché era il modo più utile per la nostra realtà numericamente piccola. Al sabato abbiamo fatto un reminder tramite whatsapp: l’appuntamento era in chiesa, nelle panche, venti minuti prima della celebrazione. Ogni domenica una «Pillola di Catechismo» e poi… Messa!
Circa metà dei ragazzi hanno risposto all’invito. Chi è stato presente si è dimostrato motivato e partecipe. Alcuni genitori hanno accompagnato i figli e si sono fermati sia al catechismo che alla Messa. Il nostro parroco ci appoggia sempre. Dossier Catechista ci fornisce tante idee».

Stefania, Giulia, Caterina, Rosanna, Vallecalda, Savignone (Genova).

Una bella preparazione alla Cresima

Sono catechista di un gruppo di ragazzi di 11/12 anni. Insieme stiamo compiendo il cammino di preparazione alla Cresima che celebreranno tra due anni. Avrei bisogno di qualche suggerimento da parte vostra: abbiamo programmato un momento di preghiera con ragazzi e genitori attorno al tema «il viaggio» o meglio ancora una camminata in montagna, per il quale vorremmo utilizzare alcuni simboli: lo zaino, la corda, la lanterna, l’acqua e il pane. Potreste darmi qualche consiglio per favore?

Gabriella, Firenze

Ci sembra già ottima l’idea di presentare la preparazione alla Cresima come un entusiasmante cammino in salita, con i relativi simboli. Il progetto Passodopopasso n° 5 è tutto impostato così

Perché faccio catechismo

Ha 18 anni, lo studio mi impegna parecchio, ma non voglio rinunciare a impegnarmi in parrocchia. Sto bene con i ragazzi: hanno un gran bisogno di ascoltare qualcuno che parli di Dio in modo simpatico e adatto a loro, e io cerco di farlo! Dobbiamo lasciarci tutti guidare da questo modo di fare catechismo, perché solo se trasmettiamo la gioia e la bellezza della vita cristiana i ragazzi parteciperanno volentieri sia alla messa della domenica che agli incontri di catechismo.

Marianna, Viterbo

Il tempo dato al catechismo e ai ragazzi non è mai troppo

Sono stata invitata fare catechismo e lo faccio con grande entusiasmo e soddisfazione. Ma sono impegnata in ufficio e mi accorgo che arrivo ogni giorno di più all’ultimo minuto, e non mi è possibile staccare prima dal lavoro. Sto andando in crisi, perché il parroco mi ha detto che bisognerebbe arrivare prima dei ragazzi e accoglierli, perdere un po’ di tempo con loro. Purtroppo non è possibile cambiare orario, perché gli altri catechisti non sarebbero disponibili. Sono la prima dire che il tempo dato al catechismo e ai ragazzi non è mai troppo, ma mi sono un po’ risentita, perché purtroppo non potendo fare diversamente vorrei un po’ più di comprensione.

Paola, Milano

 

 

Focus aprile 2022

Elena Monticone

Risorse per parlare il linguaggio dei ragazzi

Usare Genially

 

A volta ci sembra di non capire i ragazzi e le ragazze di oggi, di non riuscire a comunicare. È un’esperienza comune e non si deve provare vergogna a confessare questa “distanza”. Ma se si ha davvero la volontà di incontrarsi, è possibile trovare modi nuovi per entrare in contatto e fare esperienze positive.

Abitudini “in crisi”

Dispongo le sedie in cerchio, un metro di distanza, perché le regole sono le regole.
Arrivano. I ragazzi si mettono da una parte, le ragazze dall’altra, così, automaticamente, come le calamite. Quindici paia di jeans, scarpe da ginnastica e occhi. Arrivano da scuola o da casa e poi andranno a basket, a danza, a nuoto o dai nonni. Molti hanno il telefono nella tasca della felpa, alcuni stanno terminando di sgranocchiare le patatine, le ragazze mi guardano un po’ sorridenti, un po’ interrogative, un po’ ironiche.
Siamo tutti qui come in una parentesi tra le altre cose della giornata. E io ho migliaia di anni in più di loro. Ci metto quel secondo in più a capire, non conosco le canzoni che ascoltano, non gioco a calcio, non ballo più.
Se penso a ciò che desidero per i miei figli adolescenti, in fatto di catechismo, chiederei tre cose:
• la parrocchia come un punto di riferimento;
• la vita vissuta con speranza;
• la preghiera come traccia semplice, di fiducia, di abbandono.

 

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