Dicembre / Gennaio 2021

Business People Diverse Brainstorm Meeting Concept

Siate Creativi

È l’invito che continuamente risuona da parte di papa Francesco, e ci stimola a vincere la voglia di essere stancamente ripetitivi- La vita di fede è sempre nuova, perché nasce dall’incontro con colui che è novità e vita.

Creativi non si nasce, si diventa

La creatività non è istintiva: molti tendono a ripetere e a rifare ciò che ha funzionato magari per caso. Molti sono fatti di abitudine, sono ripetitivi, preferiscono annoiarsi che vivere nell’incertezza di continui tentativi ed esperimenti che rischiano ogni volta di trasformarsi in fallimenti. Sono pochi quelli che non si accontentano, osano, tentano, sperimentano. Sono pochi i veri creativi, che uniscono esperienza e ricerca, capacità comunicative e conoscenze tecniche, passione educativa e spiritualità profonda, che sono “affamati e folli”, come disse Steve Jobs nel 2005 all’Università di Stanford durante una cerimonia di laurea.
Perché creativi si diventa, se c’è una motivazione che ci spinge, quasi, anzi proprio, una fame dell’anima.

Dicembre e gennaio

Noi ci proviamo ogni giorno: quando scriviamo gli articoli o cerchiamo le fotografie, quando contattiamo i disegnatori e i collaboratori, quando facciamo revisione e progettiamo la nuova rivista.
Così abbiamo cambiato la suddivisione delle mensilità, unendo dicembre e gennaio, pieno di vacanze e interruzioni, e separando aprile (Pasqua 2022 sarà il 17 aprile) da maggio. Ci è parso di poter offrire una suddivisione che meglio risponda ai tempi degli incontri catechistici e offra un materiale più adatto al momento.
Diamo così il giusto spazio alle proposte del tempo natalizio, che quest’anno trova un suo prolungamento naturale nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, ispirata alla figura dei magi d’Oriente e avremo più spazio ad aprile per le proposte pasquali e a maggio per concludere con calma l’annata e lanciarci nel tempo estivo.
Ma saremmo molto contenti di ricevere da voi suggerimenti ed osservazioni, in quel dialogo costante che ci rende sempre migliori.
Con l’augurio di vivere nella gioia queste sante feste del tempo di Natale e di ritrovarci rinnovati e più felici il prossimo anno.

Rossi Valter

Novembre 2021

Un sacco di cose

Avete finito Comunioni e Cresime? Non penserete di tirare il fiato? Ci sono tantissime sfide da affrontare, e non si può restare a guardare. Il catechismo deve ripartire, l’Immacolata è alle porte e tra un attimo è Natale. Vedete una strada in salita? È la strada della santità, una strada per campioni ben allenati.

Fatti avanti, papà

L’anno di San Giuseppe è incominciato in occasione del 150° della dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa universale, con la lettera apostolica di Papa Francesco Patris Corde e si concluderà l’8 dicembre. Non perdiamo l’occasione di regalare a tutti i papà un momento di riflessione e di condivisione. Ne hanno bisogno loro e tutta la comunità ecclesiale.

La catechista migliore

Non è un concorso di bellezza e nemmeno di efficienza, ma una riflessione (un po’ amara) sulla capacità che altri – e non noi – hanno di comunicare e influenzare le giovani generazioni. Grazie a don Tonino abbiamo demolito tante convinzioni e illusioni e ora ci sentiamo troppo piccoli e incapaci? Ma dov’è il problema? Non si è mai troppo piccoli per fare grandi cose! E nei prossimi numeri inizieremo a costruire, strade concrete per continuare a comunicare con i ragazzi e portare in modo efficace la notizia delle notizie!

Viva i santi

Il primo novembre ci chiama alla santità. Dopo i nostri campioni olimpici e paralimpici di Tokio (c’è differenza), ecco alcuni campioni da olimpiade del Cielo. Ogni santo è collegato a una virtù (quelle cardinali e quelle teologali) cioè ad una forza, insieme frutto di allenamento e di dono del Cielo. E voi, di quale sport siete tifosi?

Con lo sguardo all’Avvento

E in un attimo ci troveremo in Avvento, che è il tempo dell’attesa e arriva sempre inaspettato (lo dite anche voi: «È già passato anche il Natale»? Sostituisce per una volta la proposta di Bruno Ferrero e Anna Peiretti (che riprenderanno la prossima volta con una nuova serie dedicata a raccontare Gesù ai bambini) con una simpatica proposta per organizzare l’Avvento.
Noi siamo pronti. E voi pensate ancora di poter tirare il fiato?

Rossi Valter

Ottobre 2021

France, Normandy, Mont St Michel, upward view of the nave church of the abbey

Come in una cattedrale

Siete mai andati a visitare una cattedrale gotica? Imponente simbolo di cristianità, altissima da togliere il fiato, luminosa per portare serenità e pace, con i suoi pilastri polilobati leggeri e possenti insieme per innalzare l’animo al cielo.

Fede o tradizione?

Una purezza che a fatica raccoglie al suo interno altari barocchi, stucchi dorati, moderne bacheche con gli avvisi del parroco ormai scaduti, e piccoli angoli dedicati alle devozioni locali piene di candele, il più delle volte elettriche. E la gente che passa, alza lo sguardo, si stupisce, curiosa qua e là e poi esce, magari per prendere un buon gelato.
A volte mi sembra una fotografi a della catechesi. Tutto sembra predisposto a trasmettere la fede, ma ogni volta il processo si inceppa, disturbato dagli orpelli, travolto dagli eventi, inquinato da quel misto di antico che non parla più e di moderno già sorpassato. E tutto si conclude nel rispetto delle tradizioni. Molti entrano da noi, passano, se ne vanno. Pochi trovano un senso.
Ma non è colpa loro, come non è dei ragazzi che si avvicinano ai nostri ambienti come ad una cattedrale ed escono per prendere un gelato. Come non è colpa nostra, e non ha senso sempre andare a cercare dei
colpevoli.

La voglia di cercare

Bisogna cercare soluzioni, anche sperimentali e provvisorie, ma concrete. Non ha più senso ripetere ciò che pensiamo in passato abbia funzionato. Ci avete mai pensato che se avesse funzionato, ora non saremmo in questa situazione di vuoto, di stanchezza e di distanza?
Questo vuoto non si risolve con i proclami, ma con la fede semplice e genuina, questa stanchezza non si allevia col riposo, ma con la speranza, e questa distanza si accorcia solo con l’amore incondizionato e accogliente.
Ecco le provocazioni contenute in questo mese: lasciatevi interrogare. Non diamo nulla per scontato e rimbocchiamoci le maniche, sotto la protezione di san Francesco che apre il mese di ottobre, lui che ha risposto all’invito del Signore: «Va’ e ripara la mia Chiesa».

Rossi Valter

Settembre 2021

©Mykhaylo Palinchak/123RF.COM

Grazie papa Francesco

La recente Lettera Apostolica Anticuum Miniserium di papa Francesco che ha istituito il ministero di Catechista è un grande dono a tutta la Chiesa.

Grazie

Grazie papa Francesco perché con l’istituzione del ministero di Catechista hai dato dignità e valore all’impegno di chi si dedica all’accompagnamento, riscoprendo che la Chiesa non è un insieme di norme e di precetti, ma è l’annuncio gioioso dell’amore che salve il mondo dall’odio e dalla morte e ci rende tuoi figli e fratelli tra di noi. Vogliamo diventare maestri nel discernimento e comunicatori efficaci.

Il ruolo e la responsabilità dei laici

Grazie perché dai fiducia a tanti laici e laiche che si rendono disponibili, donano tempo ed energie, si preparano, programmano, inventano, si confrontano, verificano per fare in modo che la catechesi sia profonda e concreta, semplice e completa, capace di suscitare e di rispondere alle domande di senso di ogni uomo e donna di un mondo che troppo velocemente cambia e si trasforma.

Una Chiesa sinodale

Grazie per la strada che stai tracciando nella Chiesa, chiamata a camminare insieme, ad essere sinodale, perché «il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». Anche noi catechiste e catechisti siamo sempre in cammino con l’impegno di essere in comunione con tutta la Chiesa di Dio, con i suoi vescovi, sacerdoti e diaconi, fratelli e sorelle nella fede. E vogliamo costruire la Chiesa con i nostri doni particolari frutto di uno Spirito Santo sempre creativo.

Una chiesa missionaria

Grazie perché riporti il valore della Chiesa al suo essere missionaria in questo mondo. Perché lo Spirito, che ha spalancato le porte del Cenacolo, e li ha fatti uscire, ha detto: «Annunciate il Vangelo ad ogni creatura!». Ci sentiamo missionari anche noi, e ci impegniamo a portare sulle strade del mondo la buona novella, il Vangelo, vicini e attenti alla voce dei più piccoli e dei più poveri.

 

Rossi Valter

Aprile/Maggio 2021

Il cuore del mondo

 

Si conclude con questo numero che unisce aprile e maggio l’annata catechistica 2020/21. Un anno difficile ma non per questo meno produttivo, che ha spinto l’accelerazione sulla riflessione del ruolo del catechista e delle sue priorità

 

Catechesi in tempi difficili

Non ce lo nascondiamo, è stato un anno molto difficile. Questa pandemia sembra inventata apposta per rovinare tutte le nostre attività: partecipazione comunitaria annullata, vicinanza tra le generazione per la trasmissione della fede pericolosa, oratori e momenti di catechesi deserti, celebrazioni fredde, senza canti, senza scambio della pace. Una quaresima vissuta nel deserto e nella solitudine, un prolungato digiuno dall’Eucarestia, la morte nella solitudine, senza commiato e senza parole che potessero dare un senso o almeno un conforto al dolore…

 

Un tempo di ricerca

È vero, non eravamo preparati, ma non ci siamo fatti sopraffare dagli eventi. Abbiamo reagito, cercato, ci siamo aggiornati, evoluti tecnologicamente, siamo entrati con coraggio nella rete e ci siamo sporcati le mani per aiutare anche chi non aveva nulla. Molti sacerdoti non hanno avuto paura di rischiare di ammalarsi dando vita ad azioni caritative e di sostegno. E alcuni sono tornati alla casa del Padre martiri tra i martiri della solidarietà.
Ci siamo interrogati su che cosa significa fare catechesi, e sul come, sul dove e sul quando.

 

Comunità e famiglie

Ci siamo accorti che da soli non potevamo farcela. Ci siamo buttati a capofitto sulle famiglie, abbiamo imparato a chiedere aiuto, a darlo. Abbiamo avuto risposte e rifiuti. Era prevedibile.
Resta molta strada da fare, perché la comunità cristiana e la famiglia possano “contaminarsi positivamente”, ma una strada è tracciata.
Continuiamo a camminare in compagnia di Gesù, con la forza del suo Spirito, perché si compia il disegno del Padre: fare di Cristo il cuore di ogni uomo.

 

Rossi Valter

febbraio 2021

Ritornate a me con tutto il cuore

È l’invito che risuona nella prima lettura del Mercoledì delle Ceneri, e dopo questo lungo periodo di allontanamento risuona con ancora maggiore forza. È la richiesta accorata di quel Dio che si definisce grande nell’amore

Il tempo del ritorno

La quaresima si apre proprio con questo invito a ritornare al Signore. Un grido che viene dal profondo di un cuore che ama e perdona, che non rinfaccia le assenza ma gioisce del contatto ritrovato e avvolge con le braccia forti di un padre. Siamo stati tanto tempo di vedetta sulla torre scrutando l’orizzonte in attesa di buone notizie ed ora siamo pronti a correre incontro a quei figli titubanti e timorosi nel rientrare. Siamo le braccia di quel Padre, i piedi che corrono incontro, la voce che pronuncia parole di perdono, e comanda che inizi al più presto la festa.

Messe facoltative?

Le domande non sono mai indiscrete. Lo sono, talvolta, le risposte, diceva oscar Wilde. Ci piace provocare, quando chiediamo notizie sula presenza dei bambini e dei ragazzi alle nostre celebrazioni in tempo di pandemia. Non stiamo cercando risposte, non quelle facili che accontentano chi ci fa domande indiscrete e la nostra coscienza ma lasciano tutto immutato.

Quello che non deve spegnersi in noi, piuttosto, è la voglia di inventare, di sperimentare, di provocare, di fare gesti che superino le abitudini e gli “abbiamo sempre fatto così!”.

Non sono risposte, quelle che troverete nel Focus sula presenza dei bambini del catechismo a messa, e non le vogliamo dare. Non ci piace essere banali, ci piace provocare.

La Quaresima del ritorno

Abbiamo offerto, insieme al ricco materiale che continuamente vi proponiamo, una celebrazione di inizio Quaresima, dalla struttura leggermente diversa, tutta incentrata sulla parola “ritorno”. Non inizia in chiesa, ma nelle proprie case, non propone di farsi vedere, ma di nascondersi, e soprattutto non minaccia sciagure ma annuncia il momento favorevole, il giorno della salvezza.

A tutti voi l’augurio che possiate adattarla alle vostre realtà, nei vostri quartieri, con i vostri bambini del catechismo.

Buona Quaresima di ritorno a Dio.

Rossi Valter

gennaio 2021

Buon Anno Nuovo

 

Sono sincero: mentre scrivo non so come sarà la situazione a Capodanno; non so se potremo abbracciarci e baciarci tra un bicchiere di spumante, il valzer di Strauss e i cappellini a cono; non so se avremo ripreso la nostra catechesi come sempre, le nostre liturgie animate e le chiese gremite. Non lo so, e come me nessuno lo può sapere. Ma io so che sarà un buon anno nuovo e lo voglio augurare con tutte le forze e l’ottimismo che solo Gesù Cristo può dare.

La festa della vita

Parliamo di festa, in questo numero.

Anzitutto la festa della via che nel battesimo celebriamo, accogliendo chi ci avvicina in cerca di una comunità che ama. Forse non lo sa, apparentemente ci chiede solo un rito tradizionale, ma chi si incontra con la luce non può che restare illuminato.

E poi la festa del perdono, che si ricollega strettamente al battesimo. Come avviciniamo i nostri bambini a questo grande sacramento in cui il Padre ci abbraccia e ci ricorda che siamo i suoi figli amati sempre e comunque? L’inserto ci aiuta nella riflessione e nel desiderio di rinnovamento che sta animando sempre più la catechesi in Italia, sulla spinta dei nuovi documenti appena promulgati.

Anno nuovo

Le novità, anche se velate di incertezze, non ci devono spaventare, ma entusiasmare. Pensate ai grandi missionari che partivano per portare la parola del Signore. Non conoscevano la lingua e gli usi dei popoli che stavano per raggiungere, ma li amavano e sapevano che l’amore è una lingua universale che parla ad ogni cuore, ed erano certi che ogni incontro sarebbe stato speciale.

Catechesi speciale

Continua anche il nostro approfondimento della catechesi per le persone con disabilità, aiutati dalle riflessioni di suor Veronica Donatello, responsabile italiana di questo settore della catechesi. Siamo consapevoli che al centro del nostro annuncio non ci sono i programmi (quelli lasciamoli alla scuola), ma l’incontro tra le persone e il Signore Gesù. E ogni bambino è speciale, amato da Dio e capace di scardinare le nostre certezze per sconvolgerci con la novità e la freschezza dello Spirito che sempre agisce.

Buon Anno Nuovo in nostra compagnia.

Rossi Valter

dicembre 2020

Quel gran genio del mio amico

 

Vi sarà subito tornata in mente Sì, viaggiare, la canzone del grande Lucio Battisti, e potrebbe essere parte della colonna sonora di questa ripartenza in tempo di pandemia, dopo il blocco di tante attività pastorali.

Ripartiamo insieme

Con il documento dell’Ufficio Catechistico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana Ripartiamo insieme – Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid abbiamo avuto stimoli indispensabili per viaggiare, evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle paure… gentilmente, senza fumo… dolcemente… rallentando per poi accelerare… e di notte con i fari illuminare chiaramente la strada, per saper dove andare… con un ritmo fluente di vita nel cuore.

Un numero un po’ diverso

Abbiamo scelto di pubblicare per intero il documento uscito già da qualche tempo, rinunciando anche ad alcune rubriche classiche come “Le vostre attività”, che si riferiscono quasi tutte al periodo pre-Covid e “Le vostre lettere” (ma continuate a scriverci e a condividere esperienze, soddisfazioni, difficoltà e riflessioni). Ci è sembrato importante fissare sulla carta un passaggio fondamentale per la ripartenza (insieme alle successive iniziative – anche digitali). Queste linee guida sono da leggere, approfondire, condividere discutere e mettere in pratica.

Pierpaolo Triani, durante il convegno “Ripartiamo insieme”, primo appuntamento online per i direttori degli Uffici catechistici diocesani ma anche per tutti i catechisti delle parrocchie italiane del 20 settembre 2020, ha ricordato che «dobbiamo mettere in azione tutta la creatività possibile, che non è necessariamente uscire dagli schemi, ma generare qualcosa di nuovo, con l’intelligenza e la sapienza degli educatori, dei catechisti, della comunità».

Quel gran genio del mio amico

Questi mesi non sono stati e non saranno inutili nella misura in cui sapremo mettere in gioco tutto noi stessi con creatività e sapienza. Non siamo soli. Il cacciavite in mano ce l’ha quel gran genio del mio amico, lo Spirito Santo. Lui di creatività e sapienza se ne intende.

Rossi Valter

novembre 2020

Santi? Perché no

Chi l’ha detto che novembre è un mese triste? È il mese che si apre con la festa della santità, con l’inno alla beatitudine: non può essere un mese triste!
Tutti possono, anzi devono puntare alla santità. Non da altare, ma da porta accanto.

I santi della porta accanto

La festa di tutti i santi ci invita a considerare la santità sotto una luce nuova: non sono i grandi santi quelli che si festeggiano in questi giorni, ma i tanti santi della porta accanto, quelli semplici e umili, che tutti hanno avuto la fortuna di incontrare almeno una volta nella vita.
Ci sono di sicuro tanti nonni che sono mancati in questi mesi, nel silenzio oscuro dell’emergenza, e tanti “eroi” che si sono spesi per curare gli altri, incuranti del pericolo. E tutti quelli che hanno fatto delle beatitudini il loro programma di vita.
Come ha detto papa Francesco: «I Santi e le Sante di ogni tempo non sono semplicemente dei simboli, degli esseri umani lontani, irraggiungibili.  Al contrario, sono persone che hanno vissuto con i piedi per terra. Hanno sperimentato la fatica quotidiana dell’esistenza con i suoi successi e i suoi fallimenti, trovando nel Signore la forza di rialzarsi sempre e proseguire il cammino. Da ciò si comprende che la santità è un traguardo che non si può conseguire soltanto con le proprie forze, ma è il frutto della grazia di Dio e della nostra libera risposta ad essa. Quindi la santità è dono e chiamata».

Parlare di santità

La vita cristiana è anzitutto pienezza e gioia, non tristezza e rinuncia. Questo siamo chiamati ad annunciare. E anche se ricordiamo i tanti defunti che hanno segnato le nostre vite (ci sarà un’occasione per ricordare i tanti defunti seppelliti senza un funerale) le nostre parole restano illuminate dalla luce che emana dalla tomba vuota del Risorto.
La morte è stata vinta e noi vivremo per sempre con lui nel suo regno di Luce. Amen

Rossi Valter

ottobre 2020

In totale sicurezza

Ripartire in totale sicurezza, ormai è chiaro, è frutto dell’impegno e della collaborazione di tutti, e questo vale anche e soprattutto per ognuno di noi, parroci, catechisti, coordinatori parrocchiali che dobbiamo far ripartire la catechesi e i cammini di iniziazione cristiana.

Questione di motivazioni

Non vogliamo sentire il richiamo del Signore che dice: «I figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce» (Lc 16,9). E credo che Gesù non lodi la loro scaltrezza, ma “la voglia di”, che non si ferma davanti a nessun ostacolo, che le studia tutte, che si inventa le soluzioni.
Forse in noi, che dovremmo avere motivazioni più profonde e vere, prevalgono le paure, i dubbi, i distinguo… è davvero ora di ricominciare, in sicurezza, certo, rispettando le leggi, non aggirandole, ma ricominciare, cercando la collaborazione e l’impegno di tutti. Non per rifare tutto come prima, ma per fare cose nuove meglio di prima.

Perché siamo annunciatori di una “bellezza tanto antica e sempre nuova”, partecipiamo della fantasia del Creatore e non possiamo ripetere, dobbiamo fare nuove tutte le cose.

Novità, novità, novità

Parliamo di strade nuove nel Focus a cura di Gabriele Mecca e proviamo a condividere quattro perle scoperte in questa forzata inattività; proponiamo nuove sperimentazioni, presentando il bellissimo lavoro che si nasconde dietro le quinte della preparazione del quinto volume di Passodopopaso; iniziamo il nostro aggiornamento digitale con la nuova rubrica curata da don Luca Peyron; ci interroghiamo per un cammino di formazione richiesto fortemente dal nuovo Direttorio per la Catechesi, uscito alla fine di giugno, che segnerà i nostri passi per i prossimi anni, nell’inserto.
Lo sforzo è grande, ma incomparabile è la meta che ci attende: niente ci può fermare. Coraggio, allora. Nuove sfide ci attendono e noi siamo pronti ad affrontarle con l’allegria e l’entusiasmo di sempre.

Rossi Valter